
Pembrolizumab è un farmaco antitumorale della classe degli anticorpi monoclonali, che attiva si lega alle cellule che esprimono un certo tipo di proteina (soprattutto cellule tumorali) e richiama su di loro l’azione del sistema immunitario, risparmiando le cellule che non la esprimono, per lo più sane. Il sistema immunitario riconosce tali cellule come non proprie e dunque o le uccide o ne impedisce la crescita e la proliferazione.
Somministrazione di Pembrolizumab
Pembrolizumab si somministra endovena ogni tre settimane in monoterapia, cioè da solo, o in associazione con altri farmaci come cisplatino/carboplatino e 5 fluorouracile.
Il suo utilizzo nei pazienti con tumore della testa e del collo è stato recentemente approvato in Italia come prima linea nei pazienti con malattia recidiva o metastatica sensibile a platino (cioè metastatizzata o recidivata dopo 6 mesi dal trattamento con platino o mai trattata con tale farmaco).
Effetti collaterali di Pembrolizumab
Gli effetti collaterali più comuni sono:
- Inappetenza
- Rossore cutaneo (eritema) che provoca prurito
- Stanchezza (astenia)
- Reazione allergica, reazioni correlate all’infusione del medicinale
- Alterata funzione tiroidea come deficit (ipotiroidismo) che può causare stanchezza o aumento di peso, o eccessiva attività (ipertiroidismo) che può causare accelerazione della frequenza cardiaca, sudorazione e perdita di peso
- Aumento degli zuccheri nel sangue (iperglicemia/diabete)
- Infiammazione dei nervi che causa intorpidimento, debolezza, sensazione di formicolio o dolore bruciante alle braccia ed alle gambe; mal di testa, capogiri
- Aumentata pressione sanguigna (ipertensione)
- Infiammazione dei polmoni (polmonite), con difficoltà nel respirare (dispnea) e tosse
- Infiammazione dell’intestino (colite), diarrea fino alla perforazione intestinale
- Alterazione del colore della pelle con chiazze (vitiligine), pelle secca, arrossamento della pelle
- Assottigliamento dei capelli
- Dolori diffusi ai muscoli (miopatia), alle ossa ed alle articolazioni
- Gonfiore generalizzato (edema)
Gli effetti collaterali meno frequenti
- Squilibri ormonali a carico dei surreni (ghiandole situate sopra i reni), funzionalità ridotta (ipopituitarismo) o infiammazione dell’ipofisi (ipofisite), ghiandola alla base del cervello.
- Infiammazione del fegato (epatite) associato talvolta a ingiallimento della pelle e/o degli occhi (ittero)
- Infiammazione del pancreas (pancreatite)
- Infiammazione dei nervi (polineuropatia o miastenia)
- Infiammazione dell’occhio con arrossamento, dolore e calo della vista
- Alterazioni del battito cardiaco (aritmie) in particolare tachicardia (ritmo veloce)
- Infiammazione dei reni (nefrite e insufficienza renale acuta)
- Alterazione della quantità di sali minerali nel sangue come magnesio, calcio, potassio e sodio
- Infiammazione e rigonfiamento di un linfonodo (linfadenite di Kikuchi)
- Infiammazione dello stomaco (gastrite)
Medico oncologo specialista ed esperto in tumori del distretto testa-collo
IRCCS Ospedale San Raffaele, Milano