Cetuximab è un anticorpo monoclonale che si lega in modo 5-10 volte maggiore all’EGFR rispetto ai legami naturali. Quando questo accade, l’EGFR viene bloccato e dunque non è più in grado di mandare segnali per indurre la crescita delle cellule tumorali e rende il tumore anche più sensibile alle radiazioni della radioterapia. L’anticorpo, infatti, potenzia il meccanismo di morte cellulare indotto dalle radiazioni e inibisce la creazione di vasi sanguigni che non possono più portare nutrimento al tumore.

Il Cetuximab è indicato infatti, nei tumori del distretto testa e collo localmente avanzati in associazione a radioterapia, mentre nella prima linea dei tumori recidivati/metastatici in associazione con platino e 5Fluorouracile, ottenendo un miglioramento di efficacia a fronte di effetti collaterali accettabili.
Somministrazione del Cetuximab
Si somministra endovena settimanalmente con una dose iniziale di 400mg/m2 e poi si prosegue con la dose di mantenimento di 250mg/m2.
Effetti collaterali del Cetuximab
Gli effetti collaterali principali sono di tipo allergico con sintomi da lievi a moderati (fra cui febbre, brividi, capogiri e difficoltà a respirare) o cutaneo con il tipico rush associato a “brufoli” tipo acne (follicolite) e si risolvono dopo 4-6 settimane dal termine delle cure. Inoltre, è stato rilevato che gli effetti collaterali cutanei sono strettamente correlati alla risposta di malattia e dunque tanto più insorgono effetti collaterali cutanei quanto più efficace si starà dimostrando il farmaco.
Gli effetti collaterali più comuni sono
- Deficit dei Sali minerali. In particolare, magnesio (ipomagnesiemia) e calcio (ipocalcemia) che andranno reintegrati in caso di necessità mediante terapia per bocca o flebo endovena a giudizio dell’oncologo.
- Reazione allergica come prurito, rossore, febbre, brividi, mal di testa, fatica a respirare, vertigini e minzione più frequente. In questo caso l’oncologo terrà il paziente maggiormente sotto controllo durante il trattamento ed eventualmente somministrerà i farmaci necessari. In ogni caso, prima di avviare la terapia al paziente vengono somministrati dei farmaci a scopo preventivo.
- Mal di testa (cefalea) che regredisce alla sospensione del trattamento o beneficia di una riduzione di dose.
- Inappetenza. Nel caso in cui dovesse inficiare la corretta e adeguata alimentazione e il mantenimento del peso, il nutrizionista o l’infermiere/a specializzato sapranno dare i consigli del caso.
- Infiammazione degli occhi anche chiamata congiuntivite chimica perché legata agli effetti del farmaco e non a infezioni e per la quale esistono medicamenti locali con colliri antinfiammatori o idratanti.
- Reazione cutanea mediante arrossamenti (rush), prurito, reazione tipo acne con infiammazione dei follicoli (follicolite) che possono anche sovrainfettarsi e necessitare in base alla gravità, di terapia cortisonica, antistaminica e antibiotica. In caso di necessità l’oncologo fonirà indicazioni su come comportarsi per gestire la situazione al meglio ed alleviare i sintomi.
- Diarrea. Dovuta all’alterazione della mucosa intestinale, solitamente si gestisce bene con i farmaci, la reidratazione, modifiche dietetiche e i fermenti lattici.
- Nausea e vomito. È necessario segnalare sempre all’oncologo l’insorgenza di questi effetti collaterali perché esistono farmaci antiemetici che sono molto efficaci e che vi aiutano a controllare i sintomi.
- Alterazioni del fegato. Questo disturbo si normalizza al termine delle cure e difficilmente dà sintomi o problemi al paziente, tuttavia va tenuta sotto controllo con esami del sangue periodici.
- Dolore, infiammazione (mucosite) o ulcere della bocca. L’oncologo fornisce indicazioni su come gestire al meglio la situazione. La Mucosite può interessare anche il rivestimento dell’apparato gastrointestinale con conseguenti disturbi digestivi e intestinali.
- Ipertricosi: crescita di peli scuri e ispidi sul volto e sul corpo, che cadono alla sospensione della cura.
Effetti collaterali meno comuni
- Deficit respiratori
- Sindrome di Stevens-Johnson/necrolisi epidermica tossica con desquamazione cutanea simile ai grandi ustionati. Necessita di ricovero e cure intensive.
- Trombosi venosa
- Malattie dell’intestizio polmonare
Medico oncologo specialista ed esperto in tumori del distretto testa-collo
IRCCS Ospedale San Raffaele, Milano