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HPV e tumori del distretto testa-collo

Il Papilloma virus umano (HPV) può portare infezioni comuni della cute e delle mucose di bocca, esofago, genitali e area anale, per lo più guaribili senza alcun trattamento in quanto solitamente il sistema immunitario è autosufficiente nel gestirle senza che vi siano sintomi di allarme.

Tuttavia, in alcuni casi, tale infezione può causare tumori come quello dell’orofaringe (tonsille, base linguale, palato molle) per il distretto testa e collo.

La ragione di questo diverso comportamento non è ancora chiara ma probabilmente è dovuta ad una debolezza del sistema immunitario al momento dell’infezione che causa una cronicizzazione.

In particolare, nei tumori del distretto testa e collo, HPV è responsabile del 26% dei tumori maligni dell’orofaringe in Italia e del 70% in USA.

Come prevenire il contagio da HPV

L’HPV si diffonde mediante il contatto tra cute e mucose del soggetto malato con quelle del soggetto sano, soprattutto durante i rapporti sessuali vaginali, anali oppure orali, non è sufficiente una stretta di mano o un bacio.

L’abitudine alla pratica con partner multipli è considerata quella più rischiosa insieme alla promiscuità dei rapporti stessi. Difficilmente è possibile datare il contagio dato che l’infezione decorre per lo più in assenza di sintomi. Piuttosto, ogni volta che si ha un rapporto vaginale, anale o orale si dovrebbe usare preservativo e bisogna considerare di sottoporsi al vaccino per HPV e incoraggiare anche il partner a farlo.

Come può essere curata l’infezione da HPV

Circa il 90% delle infezioni si risolve spontaneamente senza terapia farmacologica. Tuttavia, esistono vari tipi di virus HPV e alcuni come HPV 16 e 18, sono più aggressivi di altri e riescono a sfuggire al controllo del sistema immunitario che può risultare meno efficace e non persistente.

Questo è il motivo per cui nel 30-40 % dei casi il sistema immunitario non riesce a debellare l’infezione, condizionando una riattivazione del virus nel tempo.

Come insorgono i tumori correlati all’infezione da Papilloma virus

In alcune persone, per motivi ancora ignoti, il virus si annida nelle cellule creando una sorta di infiammazione cronica che negli anni provoca danni progressivi fino alla degenerazione tumorale. Sfortunatamente non ci sono test che possano predire l’andamento dell’infezione. 

Quando viene diagnosticato un tumore tra quelli correlabili al virus (es. dell’orofaringe), viene testata la presenza intracellulare di HPV.

Sappiamo che i tumori dell’orofaringe HPV positivi beneficiano maggiormente dei trattamenti oncologici con maggiori probabilità di guarigione e non rendono il soggetto contagioso e dunque non è necessario modificare le proprie abitudini sessuali in questo caso.

Inoltre, alcuni studi dimostrano che i pazienti che hanno avuto un tumore legato all’infezione da HPV, indipendentemente dalla gravità, hanno una significativa probabilità di sviluppare altri tumori legati ad HPV fino a 25 anni dalla diagnosi.

Come prevenire l’insorgenza di questi tumori

Sicuramente evitare fumo e alcol diminuisce la possibilità di sviluppare una lesione oncologica anche correlata al virus e la vaccinazione evita al virus di sfuggire al sistema immunitario, scatenando risposta immunitaria persistente oltre 14 anni dopo la vaccinazione senza necessità di richiami immunologici, oltre a prevenire la riattivazione del virus anche in pazienti già esposti al virus.

Chi può sottoporsi a vaccinazione per HPV

Chiunque dal 9 ai 45 anni può sottoporsi al vaccino per HPV.

Il Sistema Sanitario Nazionale offre gratuitamente la vaccinazione per gli adolescenti di 11 e 12 anni, mentre è a pagamento per il resto della popolazione. Questo perché è raccomandato che i ragazzini/e di 11 o 12 anni vengano vaccinati in modo da essere protetti prima di diventare sessualmente attivi, in quanto esiste un’aumentata probabilità di contrarre l’infezione ai primi rapporti.

I Vaccini più utilizzati sono: bivalente e quadrivalente nona valente rivolti tra gli altri anche contro i ceppi 16 e 18, causa del 70% dei tumori orofaringei. 

Inoltre, il vaccino pur non potendo curare un’infezione già contratta, può sicuramente proteggere dall’infezione di altri ceppi o prevenire la riacutizzazione dello stesso

dr.ssa Aurora Mirabile
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