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Finalità dell’intervento

Laringe

L’intervento di cordectomia (asportazione di una corda vocale) in microlaringoscopia mediante laser CO2 viene praticato per approcciare patologie maligne a carico della regione superiore (sovraglottica) o centrale (glottica) della laringe. L’asportazione del tessuto viene effettuata senza bisogno di incisioni cutanee passando dalla bocca con un tubo rigido in metallo e servendosi di un microscopio operatorio e di un laser.


Le procedure sono efficaci, sicure con rischi intraoperatori limitati e la degenza è limitata a pochi giorni.


Come si svolge l’intervento

L’intervento si svolge in anestesia generale e la via aerea viene protetta mediante intubazione endotracheale. Solo in casi limitati, per importanti estensioni della patologia neoplastica o, in caso di una via aerea superiore inadeguata si ricorre alla tracheotomia.

L’intervento endoscopico consiste nell’asportazione della neoformazione accedendo alla laringe attraverso il cavo orale (cioè dalla bocca) mediante uno strumento rigido (laringoscopio).

Esistono vari tipi di demolizioni in funzione dell’estensione del tumore.


Classificazione internazionale delle cordectomie

  • Cordectomia tipo I: cordectomia sub-epiteliale (asportazione del solo epitelio di rivestimento)
  • Cordectomia tipo II: cordectomia sub-legamentosa (asportazione dell’epitelio, dello spazio di Reinke e del legamento vocale)
  • Cordectomia tipo III: cordectomia trans-muscolare (attraverso il muscolo vocale della c v v)
  • Cordectomia tipo IV: cordectomia completa (asportazione di tutta la c v v)
  • Cordectomia tipo V: cordectomia allargata, che, a sua volta, si suddivide in:
    – Cordectomia tipo Va: cordectomia estesa alla commissura anteriore
    – Cordectomia tipo Vb: cordectomia estesa all’aritenoide omolaterale
    – Cordectomia tipo Vc: cordectomia estesa alla regione sottoglottica (sotto la c v v) per un tratto massimo di 1 cm
    – Cordectomia tipo Vd: cordectomia estesa fino alla banda ventricolare o corda vocale falsa
  • Cordectomia di tipo VI: cordectomia per le lesioni della commissura anteriore con estensione o meno ad una od entrambe le corde vocali senza infiltrazione della cartilagine tiroidea.


Durata dell’intervento

La durata dell’intervento è variabile: dipende cioè dall’estensione della lesione e dalle difficoltà chirurgiche incontrate intraoperatoriamente. Le cordectomie semplici (tipo I, II e III) possono durare circa un’ora; gli interventi più complessi (cordectomie estese tipo IV e V o le laringectomie sovraglottiche endoscopiche) fino a 4 ore circa.

La voce sarà conservata, ma la disfonia (difficoltà nel produrre la voce), tranne che nel tipo I a cui segue generalmente un buon recupero funzionale, sarà permanente e, di norma, di grado più elevato per i tipi di intervento maggiormente estesi. Una terapia rieducativa fono-logopedica potrà essere utile per migliorare la qualità della voce.


Rischi e Complicanze

Come tutti gli atti medici, anche se condotti in maniera adeguata con competenza ed esperienza e in conformità agli attuali standard di sicurezza e di norme in vigore, anche gli interventi endoscopici sul distretto laringeo possono comportare dei rischi e delle complicanze, quali:

  • Emorragia intraoperatoria o nelle prime 24 ore successive all’intervento (evento raro);
  • Emorragia tardiva (5^-10^ giornata) quale complicanza, sia pure infrequente di ogni atto chirurgico;
  • Complicanze mediche legate alla compromissione dell’organismo a seguito dell’atto chirurgico, con possibilità anche di decesso (evento molto raro);
  • Complicanze anestesiologiche: legate ai rischi dell’anestesia generale, con possibili complicanze anche molto gravi (molto rare);
  • Direttamente correlabili alla modalità endoscopica di esposizione della sede da trattare: rottura di denti o protesi fisse, traumatismi transitori del labbro o di altre sottosedi della cavità orale, enfisema sottocutaneo (molto rare).


Possibili disturbi funzionali e problemi correlati all’intervento chirurgico

  • L’asportazione parziale o completa di una parte anatomica della laringe porta necessariamente ad una iniziale difficoltà sia della espressione vocale (la voce può peggiorare se viene tolta parte o tutta la corda vocale) che dell’alimentazione (viene meno cioè, parzialmente, la funzione protettiva della laringe). Quest’ultima evenienza può essere presente solo negli interventi endoscopici molto estesi.
  • Possibili dolori cervicali dovuti alla posizione del capo e del collo durante l’intervento.
  • Non sempre i risultati cicatriziali sono prevedibili al momento dell’intervento; pertanto anche per gli interventi endoscopici potrebbero presentarsi situazioni di cicatrizzazione determinanti risultati funzionali non ottimali. Ad esempio, una voce non buona dovuta a sinechie cicatriziali, soprattutto se presenti nella parte anteriore della corda vocale o per utilizzo improprio di strutture laringee normalmente non coinvolte nella produzione della voce (ad esempio, le false corde vocali). Oppure difficoltà alla deglutizione, principalmente a seguito di estesi interventi della regione sovraglottica.


Post-operatorio

I pazienti che necessitano di assistenza funzionale postoperatoria, verranno valutati (anche prima dell’intervento chirurgico proposto) e seguiti (nel post-operatorio) dalla logopedista che si occuperà della riabilitazione funzionale.

Alcuni interventi, infatti, e più precisamente le laringectomie sovraglottiche endoscopiche in cui vengono asportate più strutture della laringe, necessitano di una riabilitazione alla deglutizione (sia cibi liquidi che cibi solidi) al fine di rendere il paziente nuovamente autonomo all’alimentazione al momento della dimissione ospedaliera.

La degenza ospedaliera varia, in media, dai 2 ai 15 giorni, negli interventi più ampi e demolitivi. Nelle cordectomie limitate (tipo I, II e II) è di circa 1-2 giorni; nelle cordectomie più estese, di circa 2-3 giorni, mentre nelle laringectomie sovraglottiche endoscopiche anche fino a 10-15 giorni, per garantire al malato una buona ripresa funzionale. In questi ultimi interventi potrà essere necessaria una iniziale alimentazione mediante sonda gastrica, che verrà successivamente rimossa a giudizio del medico.

dr. Leone Giordano
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